Don Fernando 1938, a Miggiano, nel cuore del Salento più bello.

Questo piccolo e incantevole borgo si anima nel corso dell’estate per raccontare storie antiche e lontane. Situato nella parte centrale del Capo di Leuca, ai piedi delle così dette serre salentine, Miggiano nasce da una mescolanza di genti, come racconta il suo nome Miscellaneus.

Le prime notizie o meglio i primi documenti risalgono al 1182 e il primo complesso abitativo lo si può ricondurre al periodo dell’alto medioevo. Sono i periodi in cui popolazioni provenienti dalla costa si rifugiarono in questo piccolo borgo per sfuggire alle invasioni barbariche e saracene.

Volendo fare un salto più indietro nel tempo, la storia ci racconta di primi insediamenti umani risalenti al periodo preistorico. Dolmen, Menhir e Specchie sono le antiche testimonianze dei primi nuclei abitativi che sono arrivate (quasi intatte) fino ai nostri giorni.

Storie di principi e nobili

Correva l’anno 1190, era il periodo dell’epoca normanna, quando il feudo di Miggiano venne donato dal conte di Lecce Tancredi d’Altavilla a Filiberto Monteroni.

Seguirono numerose famiglie nobiliari come, nell’ordine, gli Acquaviva, i principi Gallone e i Vernaleone.

Il 1480 fu il così detto annus horribilis e Miggiano venne saccheggiata e distrutta dai Turchi. Dopo una prima ricostruzione, quattro anni più tardi, venne nuovamente saccheggiata dai Veneziani. Superati questi anni difficili il paese conobbe anni di crescita e prosperità.

Tra gli edifici storici più belli, troviamo Palazzo Episcopo. Imponente costruzione situata ai limiti di un grande bosco che, tutt’ora, rappresenta il grande polmone verde della città. La prima edificazione del palazzo che successivamente fu residenza dei nobili Episcopo, la si fa risalire al periodo tra il XVI e il XVII secolo, con l’arrivo degli Agostiniani. I religiosi lavoravano  canapa e lino per la produzione della carta, nelle mura dell’imponente edificio. Ma è con la famiglia Episcopo (cui fu ceduto l’edificio) che il palazzo raggiunse le sembianze attuali. Ha una facciata che si articola su due piani e il portone d’ingresso è sormontato da una protome leonina. Vi è un grande balcone che poggia su mensole lavorate con motivi fitoformi (ispirati al mondo vegetale). Al centro è raffigurato lo stemma della famiglia nobiliare. Il parco intorno alla villa è un grande e lussureggiante giardino, caratterizzato da sentieri e pergolati.

Condividiamo con voi un video che racconta l’animosità e la freschezza di Miggiano, nel cuore del Salento più autentico.

I volti di un borgo salentino raccontati grazie ad una minuziosa ristrutturazione.

Proprio lì, sotto le mura di Palazzo Episcopo, Don Fernando 1938 e le sue dimore hanno riportato alla luce, in tutta la sua unicità, un frammento di storia e l’anima di questo piccolo, meraviglioso borgo salentino.

Le Acque, le Stelle, i Cavalieri e le Pettegole dimore tanto diverse tra loro sia pur accomunate da storie  antiche e lontane.

Storie che dal ‘500 ai giorni nostri hanno lasciato i segni di un’evoluzione tanto lenta ed impercettibile quanto affascinante e preziosa. Un fascino che, con un accurato recupero dei luoghi, troviamo nell’antica bellezza di volte, camini, granai, cisterne, grotte e terrazze, ambienti che accolgono gli ospiti in spazi privati, lontani dalle logiche del tempo e della routine.

Storia e design, privacy ed esclusività per rendere speciali i racconti di un tempo che ora fanno da cornice alla vostra vacanza: piscina ipogea, bagno turco, piscine in dimora, alcova d’amore, grotte, terrazze e docce sotto le stelle. Tra comfort moderni, in spazi ampi e luminosi, coccolati da un massaggio relax di coppia, si svolge la vostra vacanza.

E ora fermati. Concediti il lusso del tempo.
Vieni a vivere la tua vacanza nelle Dimore Don Fernando 1938.

Dove il tempo scorre fluido e piacevole,
lontano dalla quotidianità.